• Libero, Belpietro rivela: "Piano per agguato a Fini"
    27/12/2010 - Sarebbe in fase di pianificazione un agguato al presidente della Camera Gianfranco Fini; un attacco, con il fine di ferirlo, da sferrare in occasione di una visita istituzionale del leader di Futuro e Libertà ad Andria, un comune in provincia di Barletta-Andria-Trani. La delicata notizia porta la firma del direttore del quotidiano Libero, Maurizio Belpietro, che in un suo editoriale ha parlato senza mezzi termini di un “progetto per un attentato ai danni di Fini“.

    Stando alle parole del direttore di Libero, da trattare con assoluta cautela, i presunti attentatori si sarebbero rivolti a un criminale della zona, incaricandolo di eseguire l’attacco in cambio di 200 mila euro.

    Una cifra che farebbe gola a un manovale della criminalità locale e che comprenderebbe anche il silenzio sui mandanti dell’agguato e l’obiettivo di fare in modo di incolpare ambienti vicini al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

    Dalle colonne di Libero, Belpietro rivela che l’operazione dovrebbe avere come risultato il ferimento del leader di Fli e sarebbe in programma in primavera, in pieno periodo di elezioni.

    Le consultazioni ne verrebbero certamente influenzate. Ad ogni modo, al momento la Procura di Trani ha deciso di aprire un’indagine conoscitiva senza ipotesi di reato.
    Foto tratta da Corriere.it

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  • Meredith, Rudy Guede condannato a 16 anni
    16/12/2010 - L’ivoriano Rudy Guede rimarrà in carcere con l’accusa di violenza sessuale e omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa barbaramente nella sua casa di Perugia tre anni fa.

    La sentenza, irrevocabile, è arrivata dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha così confermato la condanna a sedici anni di reclusione inflitta al ragazzo nella sentenza d’appello.

    Su Guede è stata quindi confermata l’accusa di aver ucciso Meredith Kercher insieme con la studentessa americana Amanda Knox e il pugliese Raffaele Sollecito, nei confronti dei quali si sta svolgendo il processo d’appello.

    I legali di Rudy Guede hanno riferito di non aver avuto ancora contatti con il loro assistito, ma commentando a caldo la sentenza della Suprema Corte hanno affermato di voler “valutare dopo aver letto le motivazioni“.

    Ha espresso soddisfazione, invece, il pm Manuela Comodi, rappresentante della pubblica accusa nei processi a Rudy Guede, ad Amanda Knox e a Raffaele Sollecito. Il pubblico ministero ha definito il risultato di oggi “un importante punto fermo nell’indagine” sul delitto di Perugia.

    Foto tratte da Corriere.it

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  • Strage di Viareggio, tra gli indagati i vertici di Ferrovie
    16/12/2010 - Sono 38 le persone, tra le quali anche otto enti, a cui sono stati notificati oggi gli avvisi della richiesta di incidente probatorio spiccati dalla Procura di Lucca, nell’ambito delle indagini sulla strage del treno di Viareggio.

    Per il folto numero di indagati, l’accusa della procura è di aver contribuito con il proprio operato alla violazione del decreto sulla responsabilità amministrativa. Gli indagati, in poche parole, non avrebbero fatto il necessario per garantire la sicurezza della rete ferroviaria.

    Secondo i magistrati, infatti, a provocare la strage di Viareggio del 29 giugno scorso, quando un treno merci deragliò e i suoi vagoni carichi di gas esplosero come una bomba provocando 14 morti e numerosi feriti, furono i picchetti collocati lungo le curve. Uno di essi, secondo gli inquirenti, avrebbe squarciato la cisterna che conteneva il gas.

    A conferma della tesi sostenuta, i magistrati riportano una vecchia disposizione, stilata dalla direzione tecnica di Rete Ferroviaria Italiana (azienda del gruppo Ferrovie dello Stato), nella quale si legge l’intenzione di eliminare quei pericolosi picchetti installati per segnalare le curve. Nel documento si parlava di graduale eliminazione dei picchetti, cosa però mai avvenuta.

    Dal canto suo, però, Rfi propone tutt’altra spiegazione: a suo avviso, a squarciare la cisterna fu l’impatto con un pezzo della controrotaia di uno scambio.

    Ad ogni modo, mentre si attende l’incidente probatorio e l’eventuale svolta che ne potrebbe scaturire, tra i 38 indagati figurano anche i vertici di Ferrovie dello Stato, tra cui l’amministratore delegato Mauro Moretti. Indagato, tra gli altri, anche l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano.

    Foto tratta da NotizieFresche.info

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  • Fiducia, Fini: "Vittoria di Berlusconi non è politica"
    14/12/2010 - “La vittoria di Berlusconi non è politica“. Finita la resa dei conti, sullo sfondo di un mondo politico che, dopo la fiducia al governo Berlusconi, piuttosto che sedare il clima di rissa continua a rinfocolare le polemiche, il presidente della Camera Gianfranco Fini rilascia la sua prima dichiarazione, con i denti stretti e il volto tirato.

    E’ il primo commento, dopo l’approvazione alla Camera della fiducia al governo con 3 voti di scarto, del leader di Futuro e Libertà, la nuova forza del centrodestra che avrebbe dovuto avviare una stagione di rinnovamento politico a partire dalle macerie dell’era berlusconiana. Nella breve frase, già resa pubblica da fonti ufficiali, pare di avvertire l’amarezza del leader che ha perso la propria scommessa.

    C’è chi parla già di voti comprati, come il numero uno dell’Idv Antonio Di Pietro, lo stesso che nei giorni scorsi si era rivolto ai magistrati invocando giustizia contro il “calciomercato” dei parlamentari. C’è chi punta il dito sui “tranfughi” di ieri e su quelli dell’ultim’ora, come miss Cepu, la parlamentare finiana Catia Polidori, che oggi ha deciso, con sorpresa dei suoi, di esprimersi a favore del governo Berlusconi votando contro la mozione di sfiducia.

    D’altra parte, è nei fatti seguiti alla scelta della Polidori che si intravede il ritratto della politica italiana di tutti questi mesi. Nel momento in cui la “colomba” futurista cambia direzione, nell’Aula riecheggiano gli applausi degli esponenti Pdl, e il deputato Fabio Granata si dirige verso Giorgio Conte per venire alle mani. I due parlamentari vengono bloccati appena in tempo dai commessi, ma in un altro angolo dell’Aula sta già per scoppiare lo scontro tra Antonio Bonfiglio e Gianni Fava. Il presidente Fini si vede costretto a sospendere momentaneamente la seduta, mentre Catia Polidori viene scortata da alcuni uomini del Pdl verso la sala del governo.

    Il fatidico 14 dicembre si chiude così, tra il fioccare delle polemiche e la bagarre in Aula. E’ il culmine di una stagione politica che, tra colombe e falchi, accordi trasversali, dietrofront e tradimenti, è riuscita a conquistarsi il disprezzo dell’opinione pubblica. Sollevando mille domande senza risposta su quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi.

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  • Governo, la conta a Montecitorio: è bagarre
    14/12/2010 - Nel chiuso di Montecitorio, dopo un riuscito sorpasso al Senato con 162 voti a favore contro 135 contrari, il governo Berlusconi punta a incassare il bis. Ma intanto, come prevedibile, la tensione sale alle stelle.
    Se, durante le dichiarazioni di voto, si assiste alle prime avvisaglie di possibili scontri in Aula, con Berlusconi e i suoi che si allontanano per voltare le spalle al leader Idv Antonio di Pietro in segno di protesta contro un discorso giudicato "pieno di insulti", la vera bagarre deve ancora esplodere. E quando arriva, sottrae la maschera a quel teatrino della politica più volte citato in tutti questi mesi.
    Ad aprire le danze, il voto della deputata di Fli Katia Polidori, che sceglie di votare contro la mozione di sfiducia, nello stupore generale dei suoi compagni. I pidiellini applaudono, in segno di stizza nei confronti di quel Futuro e Libertà che speravano si spaccasse proprio nel giorno della verifica parlamentare. A quel punto, scoppia una lite tra Fabio Granata e Giorgio Conte. I due cercano di venire alle mani, ma vengono presto bloccati dai commessi, che però si trovano a dover intervenire tempestivamente anche su un altro fronte, quello che vede il deputato Antonio Bonfiglio e Gianni Fava pronti all'assalto.
    Poco dopo, arriva la seconda doccia fredda per Fli: il parlamentare Silvano Moffa vota la sfiducia, ma chiede le dimissioni di Italo Bocchino.
    Intanto la battaglia per la fiducia/sfiducia alla Camera continua. I pronostici, fino all'ultimo momento, non potranno che avvicinarsi appena al vero esito finale. Non foss'altro che per quegli indecisi, come Paolo Guzzanti, che si limitano a dire ai giornalisti di aver già deciso il proprio voto, lasciando in sospeso la domanda sulla direzione in cui punterà una volta per tutte l'ago della bilancia.

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